Lo davano per sconfitto, in caduta libera, invece Matteo Salvini e la Lega non solo hanno resistito all’onda d’urto ma sono riusciti a ribaltarla a proprio favore.
Oggi, in piazza San Giovanni, in quella zona rossa celebre per aver ospitato Togliatti e Berlinguer, sono in migliaia.
Le strade di accesso completamente sostituite da volti e bandiere.
La manifestazione dal titolo “Orgoglio italiano” è diventata orgoglio del centrodestra.
La scivolata di agosto, quando Salvini ha tentato di aprire una crisi di governo e di andare al voto anticipato è stata archiviata.
L’accordo giallo rosso ha fatto gioco al Carroccio.
Il grande sconfitto è diventato quasi il liberatore dei cittadini privati della possibilità di decidere da chi essere governati.
Salvini ha girato, a suo favore, lo stesso accordo che, con protagonisti diversi, aveva fatto anche lui nella prima fase.
E ne ha fatto un successo.
Oggi al suo fianco sono scesi Fratelli d’Italia e Forza Italia. Silvio Berlusconi che non sembrava dell’idea di partecipare rapidamente in questi minuti ha commentato: “E’ leader chi prende più voti”.
La Meloni ha commentato con qualche sassolino nelle scarpe il fatto che, nonostante gli impegni assunti a mettere da parte i simboli dei singoli partiti optando per il tricolore, quello della Lega svetta sul palco come a dare un segnale di prelazione su quello che è già un successo.
Ma sono particolari questi che la politica, e l’esigenza di infilare il coltello nella piaga di un Governo che non brilla nonostante i buoni propositi, riesce sempre ad archiviare.
Quasi un via libera, certo a denti stretti, alla leadership del resuscitato Salvini.
Il ribaltone del Governo non avverrà certo oggi, non a margine di questa manifestazione ma è questo il primo passo verso la vera rivoluzione che passa per il consenso, per la capacità di portare i cittadini in piazza a far sentire la propria voce, per quella politica che torna a parlare il linguaggio comune.